Presentazione libro "La sala stemmata di casa Serponti di Varenna"

 


Una pubblicazione edita dal Comune di Varenna e dall’Associazione Culturale Scanagatta di Varenna “svela” un luogo, poco conosciuto, che costituisce un piccolo gioiello di araldica nobiliare familiare varennese. Si tratta della Sala Stemmata dell’antica dimora della nobile famiglia dei Serponti di Varenna. Il luogo in questione, più noto come Sala del Camino, è ricompreso nel complesso di edifici storici che costituiscono la Villa Cipressi, di proprietà del Comune di Varenna, ora in uso come albergo di alta gamma. Questo genere di sale stemmate o “camerae pictae” è tipico e ricorrente nelle case nobiliari: la rappresentazione genealogica di una stirpe mediante la raffigurazione di una serie di stemmi è un modello iconografico che si afferma a partire dal Medioevo pressoché in tutto il mondo occidentale. Servono a celebrare l’”amore della casata” ed il prestigio raggiunto nell’ambito del patriziato locale. Notevoli esempi di questo genere sono documentati nei palazzi nobiliari della vicina Valtellina, a Teglio (Palazzo Besta), Mazzo (Palazzo Lavizzari), Tirano (Palazzo Salis) e altri. Vittorio Mezzera, l’autore di questa pubblicazione dal titolo “La Sala Stemmata di Casa Serponti nella Villa Cipressi di Varenna” (Editoria Grafica Colombo, Valmadrera, 12/2019, pp. 127), ripercorre innanzitutto la storia della splendida Villa Cipressi, mettendo in luce, in particolare, il ruolo, anch’esso poco noto, di alcuni sorprendenti personaggi che possedettero ed abitarono la villa nel corso dell’800 e del ‘900, quali l’imprenditore serico Enrico Andreossi (1828-1884), il nobile ed eccentrico ornitologo Rev. Hubert Delaval Astley (1860-1925), il ricchissimo e sfortunato Baronetto Sir Richard Vincent Sutton (1891-1918), e infine l’editore e tipografo Carlo Accame (1893-1975), ultimo proprietario privato della villa. Viene anche ricordato l’episodio, del 1838, che vide la presenza nella Villa Cipressi, per un pranzo, dell’Imperatore d’Austria e Ungheria Ferdinando I (1793-1875) e sua consorte l’Imperatrice Maria Anna di Savoia (1803-1884), in occasione del viaggio che li portò a Milano e a Venezia, provenienti dal Tirolo e percorrendo la strada militare aperta nel 1831 lungo la Valtellina e la sponda orientale del Lago di Como. Il capitolo centrale del testo decifra e illustra invece il fregio pittorico stemmato della quattrocentesca sala di Casa Serponti. I fregi stemmati raffigurano complessivamente 31 stemmi, compresi gli stemmi del Duca di Milano Gian Galeazzo Maria Sforza (1469-1494) e dei Feudatari di Varenna Conte Pietro II dal Verme (1425-1485) e sua moglie la Contessa Chiara Sforza (1467-1531). Numerosi sono gli stemmi di famiglie nobili di Varenna (Campioni, Della Mano o Magni, Scotti, Bordoni, De Cella, Serponti, Calvasina, Tenca, Balbiano o Balbiani, Mantica o Mantici, Venini e Mazza). Sono altresì presenti le raffigurazioni di stemmi di alcune famiglie non varennesi: Lavizzari, Erba, Moriggi, Cattaneo - Torriani di Valsassina, Curioni, Andriani. Per ogni stemma dipinto nella sala viene fornito il raffronto con le appropriate fonti araldiche, nonché utili notizie storiche sintetiche della famiglia corrispondente. In appendice viene infine proposto un approfondimento storico-araldico dello stemma della famiglia Serponti dei rami di Varenna e del ramo di Pescia.

VITTORIO MEZZERA