Già
da qualche decennio è stato appurato che i nostri grandi laghi
prealpini, diversamente da quanto veniva insegnato fin dalla fine
dell’800, non sono stati scavati dai ghiacciai, bensì da fiumi che
scorrevano prima delle glaciazioni e nei periodi caldi tra le stesse. Ma
scoprire che le celeberrime “valli glaciali a U" in realtà non
esistono, o che il cosiddetto anfiteatro morenico della Brianza non è
affatto formato da morene, oltre ai curiosi di geologia lascerà
spiazzato anche più di un addetto ai lavori. Sono solo alcune delle
affermazioni, documentate in modo scientificamente ineccepibile, che
rendono affascinante la lettura di un volume edito in questi giorni
dall’associazione culturale “Luigi Scanagatta” di Varenna: “L’origine
del Lago di Como, degli altri laghi prealpini e della Pianura Padana”,
opera di un eminente geologo scomparso nel novembre 2016 a Mandello, il
prof. Gian Clemente Parea, già docente all’Università di Modena e socio
della “Scanagatta”, che nel testo ha riassunto tutta una serie di
considerazioni maturate durante una lunga e intensa vita di studi.
Rivolto anche ai non specialisti e corredato di un glossario di termini
tecnici, il libro – il cui editing è stato curato da Giancarlo Colombo –
prende spunto da una semplice quanto intrigante constatazione: tutti i
grandi bacini lacustri del nord Italia sono contenuti in un’unica ristretta area ai piedi della catena alpina, situazione da cui l’autore muove
per indagare sulle modalità della loro formazione giungendo a
conclusioni sorprendentemente innovative nei confronti
dell’establishment geologico. Chi fosse interessato all’acquisto del
volume, in vendita al prezzo di 25 Euro, può contattare l’associazione
al recapito E-mail ass.scanagatta@tin.it